[Hitherto Unrecorded Booklet Written By An Unidentified ‘Zanni From Milan’] La Mort E ‘l Piant Dei Dodes Dotur Bergamaschi Con Autoritad De Doturi Nuvi Naturaliter Trovad I Modi E Receti Con Alcuni Merdisini Da Medegas De Omnibus Infirmitatibus Amen. Soneto Amoroso. Con Tre Stantie Agionte. Composto Per Suanul Da Mila[n] A Tri Dì De Berghem Su La Piaza Del Mes Pasat -

8° (mm 142x95); cc. (4). Titolo entro entro bordura silografica. Al frontespizio, antica sigla manoscritta di possesso con la data: "1550". Legatura moderna in marocchino.

It hosts a burlesque Lamento (lamentation) for the death of twelve fictitious doctors from Bergamo, Filipet formiga, Nasafiga, Zachagni de Val Pelosa, Lovatel, Batilana, Stopabus, Cavalcavache… Given the absence of doctors, the author extemporizes a wonderful, comic list of prescriptions, parody of those that charlatans recited in the squares. The language of the Piant is a Bergamo-Venetian dialect (similar to the one used by the famous Andrea Calmo), which formed the bedrock of the successful mask of Zanni, the 'heart' of the Commedia dell'Arte.

Edizione apparentemente sconosciuta. In merito all'attribuzione tipografica, risultano evidenti le affinità dei caratteri tipografici del nostro libretto con quelli utilizzati da Giovanni Antonio Castiglione per le note marginali dei suoi Statuta Mediolanum del 1552. Un carattere romano molto simile fu inoltre utilizzato dal nedesimo Castiglione per gli indici e le note del suo celebre Gallorum Insubrum antiquae sedes del 1541. Infine, la bordura tipografica del frontespizio della Conturbatione d'Helicona di Scipione Vasoli(1556), benché non impressa con lo stesso legno silografico, ha un pattern molto affine.

Firmata, stando al titolo, da un improvvisatore milanese - "Suanul da Milan", diminutivo di Giuan-Zanni - l'edizione popolare squaderna un 'compianto' burlesco sulla morte di dodici dottori bergamaschi, Filipet formiga, Nasafiga, Zachagni de Val Pelosa, Lovatel, Batilana, Stopabus, Cavalcavache…. Constatata l'assenza di medici - "Siando no dutur" -, l'autore si esibisce in uno splendido ricettario parodico:

Chi haves il mal franzos

Tuttavia, proprio la sedicente provenienza milanese dell'autore del Piant potrebbe essere utile a individuare almeno un contributo autenticamente lombardo nella fase costitutiva della tradizione performativa del Bergamasco-personaggio. Come è noto, la codificazione scenica della maschera linguistica propria dello Zanni e del Bergamasco è affatto autonoma rispetto a un'effettiva provenienza orobica: fu veneziano il buffone Zuan Paolo, ferrarese Zan Ganassa, bolognese Panza de Pegora. "La ricchezza del dialetto lombardo è infatti inversamente proporzionale all'avanzamento del processo di codificazione della 'maschera' che appiattisce la lingua a pochi fonemi marcati e restringe la sua applicazione a personaggi definiti" (ibidem, p. 194). Al contrario, la qualità linguistica del dialetto impiegato dall'autore e la sua distanza dagli stereotipi facchineschi, sono indici di una notevole caratura letteraria. Come, per altro, testimoniano i quattro componimenti amorosi in volgare letterario che chiudono il volume. Per altro, i tre sonetti in volgare che seguono l'Epistola d'Amore - [incipt:] E mi nuoce, e mi giova, e me arde, e agghiaccia, O che dolce morire in grembo a quella e Occhi ond'esce de Amor l'ardente face - si trovano pure nella silloge di Rime diverse di molti eccellenti autori, Venezia, ad instantia di Alberto di Gratia detto il Toscano, che Melzi data "secolo XVI" (cfr. Dizionario di opere anonime e pseudonime, pp. 447-48).